#13: Non ho tempo!
Quante volte ho sentito dire, e ho detto, frasi di questo tipo: “Non ho tempo per meditare!”, “Non ho tempo per venirti a trovare”, “Non ho tempo per iniziare un nuovo hobby che mi potrebbe far star bene”… e via dicendo!
Oppure: “Ormai ho perso troppo tempo!”, “Non recupererò mai il tempo perduto!”, “Non ci sono più possibilità!”.
Riflettendo su queste frasi, mi sono accorta che non è il tempo l’ingrediente che ci manca e che andiamo cercando, ma è la qualità del tempo!
Il problema non è “quanto tempo ho a disposizione”, ma “come investo il tempo che ho a disposizione e quanto lo posso rendere fruttuoso”; e questo vale sia per il lavoro che per le relazioni.
Il racconto della cacciata dal Paradiso Terrestre ci ha abituati a pensare di dover faticare per raggiungere qualsiasi tipo di risultato e lo sforzo, a volte massacrante, quasi ci giustifica e ci fa sentire con la coscienza a posto di fronte al nostro giudice interiore.
Ma proviamo per un attimo a immaginare quanto sarebbe bello se riuscissimo ad adottare un processo diverso dallo sforzo e dal sudore della fronte per fare ciò che facciamo; un metodo che dia più qualità ed efficacia alle nostre ore e che, invece di sottrarcele, le moltiplichi!
Immaginare di poter fare in modo che siano il processo e il tempo stessi a lavorare per noi, e non il contrario, sembra riportarci in quel paradiso da cui siamo stati cacciati!
E allora, certo, sapremo di non poter più riavere indietro il nostro tempo passato, ma di poter usare il tempo futuro in modo diverso, migliore e più produttivo!
A volte, infatti, il rammarico che proviamo di fronte al tempo passato nasce dalla percezione di non poter cambiare gli effetti di azioni che oggi non ripeteremmo.
Ma invece di dirci “ho sbagliato e non c’è più niente da fare!”, possiamo dire: “In passato ho fatto scelte che oggi ho la possibilità di non ripetere”.
Il poterlo dire significa già che siamo fuori dal tipo di karma determinato da quelle scelte e i risultati che avremo in questo nuovo tempo, con questo nuovo processo, saranno diversi, migliori e più produttivi.
Cambiando il processo cambieranno i risultati e cambierà la qualità di ciò che stiamo facendo.
Perciò, anziché dire “Non ho tempo”, possiamo riformulare il nostro pensiero e iniziare a chiederci: “In che modo posso far fruttare meglio il mio tempo?”.Mi permetto di offrire un suggerimento, nel caso foste a corto di idee.
Il maestro indiano Yogi Bhajan ammoniva spesso che la meditazione andrebbe praticata soprattutto da chi crede di non avere abbastanza tempo da dedicarle.
Questo perché l’attività meditativa innalza il livello di energia, aumenta la lucidità, abbatte lo stress e potenzia le nostre risorse interne, tanto da permetterci di svolgere gli stessi compiti con maggiore velocità e risultati migliori!
Propongo perciò di lasciarci con l’impegno di trovare modi più produttivi e qualitativamente più appaganti per impiegare il nostro tempo.
E tu, accetti la sfida?