#2: Quando una storia d’amore finisce!
Quante volte ti sei trovata/o anche tu a interrogarti sul perché fosse finito, o non fosse mai iniziato, l’ennesimo amore della tua vita?
E quanto ti sei arrovellata/o nel cercare una risposta che fosse razionale, plausibile e che potesse così calmare quel senso di insoddisfazione tipico di queste situazioni?
Anch’io ho sempre fatto così… finché mi sono accorta che stavo sbagliando prospettiva!
Mi sono accorta, cioè, che la domanda non cessava di assillarmi perché, se avessi trovato la risposta giusta, avrei dovuto dire: “Ok, questa storia è finita, non ci sono più possibilità!”
Ciò su cui mi confondevo, però, è che l’importanza non ce l’ha tanto la storia in sé con una determinata persona (che comunque conta eh… per carità!), ma ce l’ha il fatto di poter ancora continuare ad amare, sentire quel sentimento profondo che ci nutre e ci connette con un altro essere umano.
Come ho fatto a capirlo?
Per qualche strano miracolo, mentre pensavo e mi ponevo le solite domande, sono riuscita a collegarmi con il mio piano emotivo ed ho sentito che le mie emozioni non desideravano una risposta razionale, una comprensione del perché, ma cercavano la possibilità di continuare a sentire l’amore… e finché rimanevo nel loop razionale non trovavo la strada per dare una chance a quell’esigenza… la vera esigenza!
Una volta capito qual era il mio vero bisogno, ho subito smesso di arrovellarmi e qualcosa in me si è placato, ha trovato pace!
Si è interrotto un pensiero ossessivo e il suo posto è stato preso da una nuova consapevolezza, che a sua volta ha liberato lo spazio a un nuovo pensiero, non più arrovellante ma generatore di nuove possibilità: “L’amore è dentro di me e la possibilità di amare è una mia decisione!”
Perché se è vero che la forma che può prendere un amore deve essere decisa insieme, l’energia, il sentimento, o comunque lo si voglia chiamare, dell’amore è già dentro di noi e possiamo decidere di farlo emergere, manifestarlo nella nostra vita quando vogliamo, anche in ogni istante, se riusciamo a rimanere collegati ad esso!
Come saprai bene anche tu, ogni essere umano è complesso e ognuno di noi è consapevole solo di una minima parte di ciò che si muove al suo interno e che ci spinge a compiere una scelta piuttosto che un’altra.
Chiedere spiegazioni in realtà non porta a nulla perché… cosa può dirmi l’altro/a? Nella migliore delle ipotesi, solo ciò di cui è consapevole! Ma spesso non basta, non risiede lì la reale motivazione di una scelta!
Ma allora, sapendo questo, cosa cercavo ancora? La risposta rimaneva inappagata perché la domanda, la prospettiva, era sbagliata!
Nelle situazioni della vita, non è la ragione il metodo di indagine migliore, ma il nostro sentire!
Ciò che sentiamo ci mette in contatto con i nostri veri bisogni, ci svela parti di noi ancora non note e non emerse, ci offre nuove soluzioni e opportunità!
A partire dal sentire, individuato il bisogno reale, semplicemente ci si libera.
Quello che conta, quindi, anche in questo caso, è il cambiamento della prospettiva: non chiedersi “perché l’altro”, ma chiedersi “perché io”!
Cerca il tuo vero bisogno, il tuo desiderio, non chi può soddisfarlo… a quello ci pensa la vita!
E tu, che ne pensi? Lascia un commento e riflettiamo insieme!