#3: Il giusto sguardo
Un giorno la mia Master Reiki mi disse: “Con l’Universo è come giocare a palla con un muro, quello che tiri ti ritorna!”
Ed è proprio vero!
La frase intende dire una cosa semplicissima, che è però assai difficile da comprendere veramente e, soprattutto, da vivere!
Significa che quello che riceverò dalla vita in termini di emozioni, stati d’animo e situazioni, è identico alle emozioni e agli stati d’animo con cui io mi approccio alla vita stessa: quello che do è uguale a quello che ricevo.
Gli esempi che si possono fare sono tanti: se io guardo il mondo con gli occhi di una vittima, penserò sempre che tutti mi sono ostili e, gettando questo pensiero nell’Universo, quello che percepirò in termini di emozioni e stati d’animo di ritorno sarà vittimismo e ostilità, che mi spingeranno a compiere azioni di un certo tipo, che daranno luogo a situazioni problematiche e conflittuali; lo stesso possiamo dire se, per esempio, dovessi considerare tutti come dei ladri: questo pensiero gettato nell’Universo, mi farà guardare alla vita in un modo tale che le emozioni e gli stati d’animo che ne riceverò in cambio saranno di delusione, di allerta e di difesa costanti… da cui scaturiranno azioni che daranno vita a determinate situazioni, non certo piacevoli.
Questo non per dire che non esistano ladri o carnefici, ma per dire che ogni esperienza della vita è soggettivamente interpretata a seconda dei presupposti che ognuno di noi ha in mente e che agisce in ogni attimo che vive.
Questi presupposti daranno origine a delle emozioni, che ci porteranno a compiere azioni da cui deriveranno determinate situazioni da dover poi affrontare e sostenere.
Questo è il significato profondo della frase che disse la mia Master Reiki e in questo consiste la legge d’attrazione: quello che mandi, ti ritorna!
Questo concetto è stato espresso in vari modi nel corso dei secoli da poeti, filosofi, scienziati, Maestri.
Gli Stoici, per esempio, dicevano che abbiamo il potere di modificare le nostre rappresentazioni interne, ossia le nostre interpretazioni della realtà, e invitavano perciò a formulare rappresentazioni che fossero a nostro vantaggio.
Che interesse avremmo, infatti, a provare emozioni e stati d’animo negativi?
Meglio attribuire alla realtà dei contenuti positivi ed elevanti, in modo da incidere su di essa con il nostro sguardo e, semmai, andare ad elevare ciò che si può elevare, anziché affossare ciò che magari è già bello e funzionale.
Detto in altri termini, io non ho il potere di fare in modo che non ci siano ladri o carnefici, ma ho il potere di creare per me delle emozioni che mi siano benefiche e che non mi producano danni, sia in termini fisici che sociali; se poi incontrassi davvero un ladro, prenderei delle precauzioni, ma dentro di me sarei comunque in pace… ed è questo che fa la differenza!
La fisica quantistica, ad esempio, ha dimostrato sperimentalmente che una particella si comporta come onda o come punto a seconda se viene osservata oppure no: il che significa che il nostro sguardo modifica la realtà!
Perciò, prima ancora di guardare, scegliamo consapevolmente quale realtà vogliamo vivere e poi mettiamoci gli “occhiali” adatti a produrre quel tipo di sguardo… il risultato potrebbe stupirci!
E tu, che ne pensi? Lascia un commento e riflettiamo insieme!